Attacchi di fame: perché non riesco a seguire la dieta?

Quando il senso di fame non arriva dallo stomaco ma dalla mente, ecco che sopraggiungono gli attacchi di fame. Il cibo non soddisfa più i bisogno del corpo ma riempie un vuoto emotivo. E’ un comportamento in cui saltuariamente cadiamo quasi tutti. Ma se accade assiduamente, la situazione va monitorata.

Non è solo una formula per indicare un peccato di gola: è un vero e proprio disturbo, chiamato Binge Eating Disorder. Spinge a mangiare in maniera compulsiva. Chi ne soffre, trova una risposta alla domanda: perché non riesco a seguire la dieta?

E’ una modalità, errata, che la psiche mette in atto per tenere a bada lo stress. Per contrastarla, è necessario affrontare gli stati ansiosi in modo consapevole e mirato.  Non preoccuparvi della linea, il problema è più profondo. Affrontate prima il vostro stato emotivo, poi potrete dedicarvi a una dieta che sia purificante per l’organismo

Come sapere se si è vittime di attacchi di fame

Non si tratta solo di cedere alle tentazioni. Chi soffre di attacchi di fame, quando ha un episodio di fame compulsiva perde il controllo. Come sapere se ne siete vittima? Fate caso a questi segnali

·         Grandi quantità di cibo

Chi fa i conti con attacchi di fame compulsiva può ingerire grandi quantità di cibo in pochissimo tempo. Anche centinaia di calore, senza neppure accorgersene. Mezzo pacchetto di biscotti in15 minuti, per esempio, può non essere un semplice spuntino. Se vi è capitato più di una volta, è un segnale che merita attenzione

·         Dolce e salato senza distinzione

Quando il binge eating si fa sentire, quello che si mangia ha poca importanza. Che sia una porzione di formaggio o una fetta di torta, il gusto e la consistenza passano in secondo piano.

Gli attacchi di fame, quando sono più frequenti

Chi soffre di questo disturbo è più vulnerabile in alcuni momenti della giornata, o quando mancano le barriere allo stress. Non è detto che la situazione sia oggettivamente ansiogena, è la percezione personale a rendere la situazione più o meno pesante.

Ecco i frangenti in cui più comunemente si manifesta un attacco di fame compulsiva

·         Fame compulsiva durante la notte

Chi si trova a vagare per la cucina nelle ore notturne in cerca di cibo, non sta rispondendo a un bisogno del corpo, ma a quello della psiche. Quando arriva la sera, gli affanni del giorno passato vengono messi da parte, e gli impegni del domani sono ancora lontani. E’ in quel momento di pausa che i pensieri ansiosi emergono. Per cercare di placarli, si ricorre a elementi calorici e zuccherini.

Un comportamento che oltretutto influenza in maniera errata il ritmo sonno – veglia, dato che lo stomaco dovrebbe essere vuoto nelle ore di riposo.

·         Mentre si lavora

La sedentarietà è nemica della salute e della buona alimentazione. Se a questo si aggiunge la noia di un lavoro che si considera poco gratificante o lo stress per incomprensioni con colleghi e superiori, la miccia è innescata. Avere caramelle, dolci o snack a portata di mano mentre si è alla scrivania è altamente deleterio; significa ingerire molte calorie – e di scarsa qualità – senza nemmeno rendersene conto.

·         Nel fine settimana

Se un lavoro che non piace lascia insoddisfazione, talvolta accade che siano le giornate festive a lasciare un vuoto che non si sa come riempire. Magari è una situazione di solitudine momentanea che crea uno stato depressivo, oppure la stanchezza accumulata è così tanta che si fatica a ricaricarsi. Così invece di dedicarsi ad attività piacevoli che alleggeriscano la mente dai pensieri, ci si trascina tra divano e dispensa cercando energia dove non si può trovarla; ovvero in alimenti calorici e pieni di zucchero.

Silvia

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